Scopo del lavoro
In passato, la "natura si prendeva cura di se stessa", per quanto riguarda i cicli biologici, e quindi non richiedeva che l'uomo se ne facesse carico. Oggi, invece, la natura è diventata vulnerabile all'invadente e potentissima specie umana, che non rispetta i suoi diritti. L'obiettivo di questo lavoro è quello di condurre i giovani alla formazione di una coscienza ecologica e a un uso responsabile e razionale delle risorse naturali. È importante che le scuole portino i giovani a sviluppare un sentimento di appartenenza alla natura, definito dal filosofo Naess "ecosofia". Si tratta di eliminare il pensiero e il sentimento di una fondamentale scissione tra l'uomo e l'ambiente: una maturità umana compiuta dovrebbe portare a un alto livello di identificazione positiva con le forme viventi e quindi comportare un profondo bisogno di proteggerle e di godere della loro presenza.
Materiale e metodi
Ricerche sul campo nelle scuole.
Risultati
Attraverso la formazione e la sensibilizzazione del personale docente, ma anche e soprattutto degli studenti, sulle tematiche ambientali, a partire dalla scuola dell'infanzia, si può formare una coscienza ecologica, conditio sine qua non del concetto di sostenibilità ambientale.
Conclusioni
Si tratta di unire gli sforzi in un'ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare le frammentazioni e le opposizioni e di ricostruire il tessuto di relazioni per un'umanità più fraterna.
In una prospettiva biocentrica, che assegna un primato assoluto alla vita (bios), il valore intrinseco che attribuiamo a noi stessi viene attribuito a tutte le forme viventi.
L'immagine dell'uomo come "vertice della creazione" sembra quindi cedere il passo a quella di un "cittadino biotico", membro di una comunità mista i cui interessi si intrecciano con quelli dell'intero ecosistema.